Documentario: Una Pompei del Mare, l’Alkedo e le altre navi antiche di Pisa

Il documentario, realizzato con la partnership ufficiale del Museo della Navi Antiche di Pisa e con la supervisione scientifica del direttore del museo (e direttore degli scavi del cantiere delle navi) dott. Andrea Camilli,  prende il via dalle vicende dell’Alkedo (che è ad oggi la nave antica meglio conservata al mondo), per poi presentarci le navi più importanti recuperate, le storie legate al loro carico, i reperti più significativi, le tecniche di costruzione navale in età romana (documentate archeologicamente per la prima volta proprio nel sito di Pisa). Partendo dal luogo del rinvenimento, dal rapporto che questo luogo aveva con il sistema portuale pisano in età romana, il documentario offre inoltre una ricostruzione della città di Pisa in età antica, ricorrendo in molti casi a ricostruzioni 3D foto realistiche. Il documentario è girato nel nuovo formato 4k e risponde agli standard produttivi e qualitativi richiesti per la messa in onda nei maggiori broadcast televisivi internazionali. Doppiato in Inglese e in Italiano, viene distribuito anche in formato Home video su DVD con vendita presso il bookshop del museo e nelle migliori catene di vendita home video e nelle librerie. L’accordo con il museo prevede l’utilizzo del documentario all’interno del circuito espositivo museale, come guida narrante per il visitatore.

Struttura del documentario

Il documentario apre con l’arrivo del modello 3D della bellissima Alkedo davanti alla costa di Pisa, vediamo la nave mentre arriva davanti alla costa di Pisa e imbocca e percorre il canale che poi la porta al punto d’incrocio con il fiume Auser (antico corso del Serchio) là dove avvenne l’affondamento. La simulazione mostra l’Alkedo che affonda per poi lasciare il posto alle immagini di repertorio del momento della scoperta avvenuta nel 1998. Una scoperta sensazionale, che ha restituito 30 navi romane in ottimo stato di conservazione, una vera “Pompei del mare” come subito venne ribattezzata dalla stampa di tutto il mondo. Le particolari condizioni geoclimatiche che si sono create hanno infatti consentito la conservazione di tutti i materiali deperibili, restituendoci così gli scafi in legno delle navi, i cordami, cesti, e ogni altro materiale deperibile come non era mai successo in precedenza. Le navi hanno restituito il loro carico, consentendoci quindi, attraverso i reperti, di narrare un’affascinante storia fatta di commerci e marinai, navigazioni e rotte, vita quotidiana a bordo e naufragi. Oltre alle 30 navi, gli scavi hanno poi restituito quello che rimane di un vero e proprio cantiere navale di età romana, anche in questo caso in perfetto stato di conservazione, consentendoci così di raccontare come si costruiva una nave in età romana, e di farlo con un eccezionale insieme di oggetti e di strutture che vengono da un vero cantiere di 2000 anni fa. Per conservare questo enorme patrimonio, che per la prima volta si presentava agli occhi degli archeologi, Pisa ha dovuto vincere una grande sfida, trovare una soluzione per il restauro del legno bagnato. Le navi infatti si presentavano apparentemente intatte, ma il legno dopo duemila anni di immersione nell’argilla umida era diventato un materiale estremamente fragile, perfetto per volume e forma ma non per consistenza.I ricercatori di Pisa hanno così avviato una ricerca che è durata 8 anni per arrivare a trovare la soluzione ideale, facendo di Pisa il centro più autorevole al mondo per il restauro del legno antico. Il documentario racconterà così anche la storia del restauro e della grande scommessa vinta per preservare questo inestimabile patrimonio.

I percorsi di lettura saranno dunque:

  • La storia dell’Alkedo e la sua ricostruzione (con modello in 3d), realizzata con le fattezze di una nave da guerra (in modo da raggiungere la massima velocità a quel tempo possibile), ma rivelatasi in realtà un’imbarcazione privata da diporto, con rifiniture di lusso non consone ad un’imbarcazione da guerra. Un vero e proprio yacht dell’antica Roma, di proprietà di un qualche facoltoso romano che amava solcare i mari con la sua bellissima nave.
  • La presentazione delle altre navi: da guerra, da commercio, da mare aperto e da fiume. Consentendo così di presentare un discorso sull’evoluzione delle tipologie di scafo e sulle nuove scoperte che il rinvenimento delle navi pisane ha consentito di fare sulle tecniche navali antiche.
  • Le storie che i reperti riescono a raccontarci: momenti di vita quotidiana a bordo, nei porti e nei mercati, gli scambi commerciali, le particolarità delle merci trasportate.
  • Il cantiere delle navi e la tecnica di costruzione delle navi nel I sec. d.C.
  • Attraverso le scoperte in terra le nuove acquisizioni sulla città di Pisa in età antica e il suo ruolo di città “marinara” già in età etrusca e romana
  • Il restauro, con la descrizione anche dei pezzi più belli

I protagonisti con noi a raccontarci questa storia

Ad accompagnarci in questo viaggio alla scoperta della Pompei del mare saranno i grandi protagonisti di questa storia: l’archeologo direttore degli scavi dott. Andrea Camilli; i ricercatori del centro di restauro; il dott. Stefano Bruni, soprintendente archeologico di Pisa al momento della scoperta e primo archeologo ad avviare gli scavi,che ci parlerà anche di Pisa antica; la Professoressa Simonetta Menchelli, docente di topografia antica e archeologia subacquea dell’Università di Pisa, che ci descriverà il sistema portuale pisano; I ricercatori del centro di restauro del legno bagnato. Oltre ad esperti delle tecniche di navigazione, che ci spiegheranno come queste navi solcavano i mari e cosa si differenziano dalle più moderne imbarcazioni a vela.

Ricostruzioni 3D

Il documentario si avvarrà della ricostruzione 3D del modello dell’Alkedo, così da consentirci di vivere l’emozione di rivederla solcare i mari e risalire il canale che la portava all’approdo pisano, e consentendoci di analizzarne le caratteristiche strutturali. Ma ci restituirà anche una ricostruzione della città di Pisa in età romana, con i suoi edifici e con il suo complesso sistema di canali che la rendeva una città molto diversa da quella che noi conosciamo oggi.

Oltre al documentario

Durante le riprese del documentario saranno acquisiti immagini e video con la nuova tecnica di ripresa a 360 ° in modo da realizzare un virtual reality immersivo alla scoperta delle navi e dei suoi reperti. Il video a 360 potrà essere usufruito attraverso i moderni dispositivi di Virtual reality venduti come accessorio per i più diffusi telefoni cellulari, e presso il book shop del museo sarà disponibile una versione economica brandizzata con l’immagine dell’Alkedo e i loghi degli sponsor dell’iniziativa.

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Backstage – prima settimana di riprese per ” La Pompei del mare”

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